L’economia circolare è un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi. Le aziende, soprattutto del comparto alimentare, devono ampliare la visione abbracciando una visione circolare dell’economia e non badare al semplice e “riduttivo” concetto di sostenibilità.
e di sposare un approccio più ampio, che prevede l’adozione di una visione circolare dell’economia. È questa la convinzione dell’ente indipendente internazionale Dnv, fornitore di servizi di certificazione e verifica, che lo scorso settembre ha reso noti i risultati di un’ampia ricerca sull’approccio delle aziende a questo tema.
L’ente internazionale di certificazione e verifica Dnv ha svolto un’indagine su 793 imprese di Europa, Asia e America, tra cui un centinaio operanti nell’ambito alimentare, ha dimostrato quanto il concetto di economia circolare si stia facendo largo anche in questo settore.
“I risultati mostrano che c’è crescente attenzione su questi temi – sottolinea Federica Guelfi, circular economy project manager in Dnv –, anche in risposta alla pressione che le aziende ricevono dai governi e dai consumatori. Lo riscontriamo nel lavoro che facciamo quotidianamente con le aziende”.
Secondo i risultati dell’indagine, più del 43% delle società che operano nel settore alimentare si sta interrogando sull’integrazione dell’economia circolare nella propria strategia. I motivi che spingono le imprese a questo tipo di scelta sono diversi. Tra tutti, quello principale è la volontà di ottimizzare i processi operativi e le risorse (63,2%). Più della metà (51%) lo fa anche per migliorare la propria reputazione e, vista la crescente sensibilità dei consumatori per il tema, per rinsaldare la relazione con i clienti (38%).
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