L’allarme “ossido di etilene” negli alimenti cresce in tutta l’Unione Europea. Negli ultimi mesi sono stati richiamati: gelati, confezioni di pasta e farine. Forniamo un elenco dei cibi cui fare attenzione enunciando una serie di possibili rischi per la salute.
Quali alimenti contengono ossido di etilene?
L’ossido di etilene si può trovare in alte concentrazioni nei semi di sesamo e altri prodotti come cereali, riso, noci, legumi, semi, frutta e verdura, erbe e spezie, caffè, gomma di guar (E412) e nella farina di semi di carrube.
Quest’ultima, indicata in etichetta con la sigla E410, è ampiamente utilizzata nell’industria alimentare e in pasticceria come addensante, emulsionante, stabilizzante e gelificante per:
- prodotti da forno dolci e salati
- gelati
- caramelle e confetti
- yogurt
- creme
- bevande
- salse e sughi
- formaggi cremosi
- condimenti
Quali sono i rischi per la salute?
Non esiste un livello sicuro di esposizione all’ossido di etilene per via alimentare, tuttavia la sua presenza negli alimenti può rappresentare un rischio poichè trattasi di una sostanza altamente diluibile e solubile nel sangue.
Consumare alimenti contenenti ossido di etilene non rappresenta, secondo gli esperti, un rischio grave per la salutea meno che il consumo avviene nel lungo periodo di tempo e in alte concentrazioni. Il vero pericolo per la salute è rappresentato dall’esposizione al composto per via aerea. Se inalato in grandi quantità e in modo assiduo può causare mal di testa, nausea, vomito, diarrea, difficoltà respiratorie, debolezza, ustioni agli occhi e alla pelle, problemi del sistema riproduttivo (fonte: CDC).
Secondo alcuni studi ci sarebbe una correlazione tra uso di ossido di etilene e sviluppo di forme tumorali a polmoni, cervello e leucemie.
Fonte: money.it